Le ACLI aderiscono al Comitato per il Si al referendum del 17 aprile per fermare le trivelle per l’estrazione di idrocarburi nei mari italiani.

Il primo appello che rivolgiamo è quello per il VOTO!!!

É importante recarsi a votare, per non sciupare questa occasione di partecipazione democratica su un tema di primaria importanza come quello energetico e ambientale. Infatti, il quesito sulle trivelle chiama in causa temi di primaria importanza: l’ambiente, il lavoro, la salute, la vocazione turistica del Paese, lo sviluppo sostenibile.

Il secondo appello è l’invito a votare Sì per contribuire a riavviare un dibattito sull’esigenza di pensare ad un modello energetico pulito, basato sulle energie rinnovabili; il tempo delle fossili è finito. Le quantità di gas e petrolio che estraiamo nei nostri mari sono esigue rispetto al fabbisogno nazionale. Le attività estrattive sono inquinanti, con impatti sull’ambiente e sull’ecosistema marino con danni al turismo, alla fauna e all’attività di pesca.

Dal 1977 al 2010 si sono verificati nel Mediterraneo 132 incidenti con 52 eventi in cui si è registrata dispersione del carico (312.000 tonnellate di petrolio in mare).

A chi si “preoccupa” di effetti negativi sull’occupazione in caso di vittoria del SI, basterà ricordare che il referendum non incide sulle proroghe delle concessioni…pertanto, non è configurabile l’ipotesi di cessazione immediata delle estrazioni, alcune delle quali scadono tra 20 anni.Le ACLI

#stoptrivelle