Si riparte…. il “Caffè 21 Marzo”, il “bar della speranza” nato in un locale confiscato alla camorra, riaprirà la serranda dopo che la burocrazia l’ha condannato ad una lunghissima inattività. 
 
Finalmente, a Palazzo di Città è stata firmata la determina d’aggiudicazione del bando. 
Una determina che sorride all’unico gruppo che ha fatto domanda per l’assegnazione: la cooperativa sociale “Freedom”, costituita dagli stessi ragazzi che nel 2015 si erano federati nell’associazione “P’o ben r’o Paes”. 
Il Caffè21marzo 2.0 oggi riprende il via con un nuovo partenariato, che annovera le Acli provinciali di Salerno, il Circolo Legambiente Battipaglia-Bellizzi, il Gruppo Agesci – Battipaglia 1 e l’Associazione San Filippo Neri. Una filiera di soggetti del privato sociale, che hanno collaudato sinergie e collaborazioni importanti, nel corso di questi lunghi anni.
  
Sono passati 206 giorni da quel beffardo 20 aprile, quando il bar aveva dovuto chiudere i battenti a causa della scadenza della concessione triennale prevista nel bando di gara del 2015. Chiusi per burocrazia. Ora si attende l’aggiudica definitiva per stipulare la concessione, ma una cosa è certa; il Caffè 21 Marzo, che aveva dato lavoro a molti ex detenuti, tornerà a vivere. Il «bar della speranza», come lo definì don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, nel giorno dell’inaugurazione, non è morto.
 
“La legalità ha vinto – dichiara Gianluca Mastrovito, Presidente delle ACLI Salerno – abbiamo aspettato a lungo, ma oggi questo provvedimento non solo restituisce all città un bene comune ma riafferma il principio che è importante condurre battaglie di civiltà e legalità. Ciò rafforza l’impegno di ACLI, a sollecitare il Governo a rivedere posizioni (art. 36 – Dl Sicurezza) che suonano come una resa dello Stato di fronte alle difficoltà del pieno ed effettivo riutilizzo sociale dei beni confiscati. E il ritorno di quei beni – conclude Mastrovito – nelle disponibilità dei clan a cui sono stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, rischia di avere un effetto dirompente e dissacrante sulla credibilità delle Istituzioni”.